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Cielo 'O Connors & Franz il Guercio,soci a Parigi |
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Lennoniana, strampalata, surreale avventura nella capitale francese (1959), tra gangsters, pestaggi, |
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Da poco ho compiuto 70 anni all’anagrafe e – anche senza voler abusare di frasi fatte - fortunatamente non li ho compiuti nello spirito, che mantiene ancora l’entusiasmo di un ventenne verso la mia professione. Il buon Dio ha fatto anche in modo che conservassi una voce integra e una fresca “creatività istintiva”, le quali mi hanno permesso – e ancora mi permettono – di elaborare e cantare canzoni senza altri aggettivi che le sviino dalla loro naturale funzione: EMOZIONARE!
Ho amato e amo tutt’ora quelle della mia gioventù - brani che in qualche modo hanno segnato la mia storia musicale – e i cantanti che le eseguivano, i quali indirettamente sono stati miei maestri. Ancora oggi le porto nel cuore con affetto e proprio a loro ho dedicato “Le Canzoni”. In qualcuna delle presenti, “avvertirete” riferimenti che conducono a quegli “antichi” brani. Sono citazioni assolutamente volute su mia personale richiesta, inserite nel contesto di melodie del tutto originali.
E’ un Cd un po’ “sui generis”, con brani che – in gran parte – ruotano intorno a uno stesso concetto: Brevi suggestioni rimaste impresse nella mia memoria, vissute durante i 50 anni di attività professionistica – altro traguardo che taglierò nel gennaio 2010 – e che oggi sono diventate canzoni.
Mi definisco Cantainventore - che si differenzia dal più paludato Cantautore - dal momento che lo strumento (chitarra), a me serve semplicemente per formulare un breve “letto” di scarni accordi (quasi sempre un giro armonico) sul quale appoggiare una melodia nata spontaneamente insieme a un concetto estratto da un momento di vita vissuta, che ne è stato la sorgente. E a proposito delle mie melodie, ho sempre apprezzato i pareri – che ovviamente condivido in pieno - espressi da Renzo Arbore e dal regista Alberto Bevilacqua molto tempo fa e che le riguardano. Mi fa piacere riportarli in parte, a conclusione di questa breve nota:
<<…Le melodie di Don Backy sono, per me, tipicamente italiane e questo va tutto a suo onore: Comporre cose non banali con vecchi accordi dei nostri canti folcloristici, con la vecchia vena fatta di pochi accordi non complicati, è senza dubbio perlomeno inconsueto. Si vede che Don Backy, la melodia ce l’ha proprio dentro come, se permettete, ha dentro anche una sua semplice ma genuina vena poetica>>. (Renzo Arbore)
<<…Le canzoni di Don Backy sono fini, risentono degli umili cantori delle antiche corti, delle romanze, delle melodie degli erratici. Stimmate che troviamo anche nel viso dell’autore: perfettamente intonato alle sue melodie, aguzzo e trasognato, da bardo e da stradaiolo..>>. (Alberto Bevilacqua)
Credo sia la maniera migliore per chiudere. Vi ringrazio augurandovi buon ascolto.
Don Backy